lunedì 16 settembre 2013

[Recensionando] The Elder Scrolls Anthology

RECENSIONANDO

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Annunciato allo scorso QuakeCon, The Elder Scrolls Anthology è una piccola chicca che Bethesda ha deciso di regalare ai fan della serie: ma come presto si capisce, questo prodotto non è affatto destinato ai fan, quanto piuttosto agli utenti che "hanno sempre voluto iniziare a giocare a un TES senza mai avere modo di farlo".
In questo Recensionando speciale andiamo a fare l'unboxing di cosa ci troveremo davanti.

Non lamentatevi della qualità delle foto perché non avevo voglia di farle

Presentazione

Appena tirato fuori dalla scatola il pacchetto si presenta così:

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Come si può vedere dal riflesso, il tutto è contenuto da una scatola di plastica che riporta tutti i loghi fastidiosi del caso: il rating PEGI (18+? wtf?), il bollo SIAE, i loghi Bethesda e ZeniMax, il simbolo "PC DVD". Il retro riporta le immagini promozionali, le indicazioni sulla lingua dei giochi contenuti (che vediamo dopo) e i vari requisiti minimi necessari. Stratagemma intelligente perché così facendo possiamo rimuovere l'involucro di plastica e rivelare il contenuto.

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Che altro non è che un contenitore a sua volta. C'è da dire che sin da ora il tutto appare molto solido, ma non rigido. La parte interna, che va sfilata dall'alto, si muove con agilità ma non con eccessiva fluidità (non casca fuori se ribaltato. L'involucro è molto elegante e si presenta vuoto sul retro mentre riporta il logo dell'Anthology su tutti i bordi: sul fronte troneggia il logo della collezione su sfondo dello stemma dei Septim e l'indicazione dei giochi contenuti.

Sfildandolo dall'alto di estrae un ulteriore unico blocco, stavolta a forma di libretto, che rappresenta anche l'unico contenuto della confezione.

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Tale libretto è, esternamente, fatto con lo stesso materiale dell'involucro e si presenta quindi solido ma non rigido, aprendosi con facilità e senza rovinare in nessun modo la particolare rilegatura. Il libretto contiene nelle sue pagine i giochi e i contenuti extra.

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Internamente il libretto si rivela essere il contenitore dei vari giochi, possiamo quindi vedere ed affermare che il contenuto totale dell'edizione è:

- The Elder Scrolls I: Arena (installa una versione di Arena con già un DOSBox configurato per la stessa) - Solo in Inglese
- The Elder Scrolls II: Daggerfall (installa una versione di Daggerfall con già un DOSBox configurato per la stessa) - Solo in Inglese
- The Elder Scrolls III: Morrowind - Solo in Inglese
- The Elder Scrolls Construction Set (per Morrowind) - Solo in Inglese
- The Elder Scrolls III: Tribunal - Solo in Inglese
- The Elder Scrolls III: Bloodmoon - Solo in Inglese
- The Elder Scrolls IV: Oblivion - Game of the Year Edition (in due DVD)- In Italiano
- The Elder Scrolls V: Skyrim - Legendary Edition - In Italiano
- Contenuti Extra

Da questo punto di vista i vari dischi sono inseriti con cura nel libretto, ma la sua forma non ne consente sempre una facile estrazione. Si nota anche come l'edizione, nonostante sia pubblicizzata come una "raccolta totale e definitiva" sia carente di almeno due titoli della serie: The Elder Scrolls Adventures: Redguard e The Elder Scrolls Legends: Battlespire (ovviamente non pretendo ci sia Shadowkey o i due TES:Travels).

Anche dal punto di vista dei contenuti extra, l'edizione si dimostra abbastanza carente.

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In totale sono presenti 3 extra. Quello che vedete in alto a sinistra è un semplice adesivo di The Elder Scrolls Online che invita ad iscriversi alla beta (ammetto che per un attimo ho avuto l'idea potesse essere una chiave per tipo un mese di gioco gratis, non che muoia dalla voglia di giocare a quello stupro ambulante), in alto a destra c'è invece un opuscolo con le avvertenze sulla salute e un Keycode (che devo ancora capire a cosa serva). In basso vedete le cinque mappe: si tratta delle mappe delle cinque ambientazioni di gioco, nell'ordine: Tamriel (sì, tutta Tamriel) per Arena, la Baia di Iliac (cioè High Rock, l'Isola Direnni e parte di Hammerfell) per Daggerfall, Vvardenfell per Morrowind (misteriosamente carente di una mappa a parte o extra di Solstheim), Cyrodiil per Oblivion e Skyrim per Skyrim. Le mappe sono realizzate come economici poster e non sono molto utili ai fini dei giochi, essendo ben poco dettagliate. Si nota anche subito come ad esempio nella mappa di Arena i nomi sono stati "aggiornati" a seguito dei cambiamenti del lore (la città di Almalexia, così chiamata in Arena, è rinominata "Mournhold", come in Morrowind, così come alcune località di Skyrim hanno un nome diverso rispetto a quello che appare in Arena). I più attenti noteranno anche come i caratteri della scritta "The Elder Scrolls" stampati su Arena e Daggerfall sono in linea con quelli del resto della serie (mentre in precedenza erano completamente diversi, con il primo gioco che presentava una scritta molto rotondeggiante e il secondo che addirittura riportava "The Elder Scrolls Chapter II").

Considerazioni

Come dicevo nell'introduzione, risulta evidente come questa bella scatolata di roba non sia realmente una grossa offerta per i "navigati" della serie (che, pirateria a parte, i giochi originali già ce li hanno) quanto piuttosto per chi si vuole avvicinare alla serie. Il prezzo è molto competitivo (a 52 euro ci si accaparra Morrowind, Oblivion e Skyrim completi di espansioni, che su Steam presi singolarmente vengono a costare in tutto 85 euro. Arena e Daggerfall non contano in quanto sono distribuiti gratuitamente dalla Bethesda sul loro sito ufficiale nella stessa edizione che appare contenuta in questo cofanetto). Per i primi due TES non ci sono dubbi: conviene cercare gli installer personalizzati che si trovano su internet: contengono infatti molte fix (di cui alcune decisamente fondamentali per far apparire i giochi meno datati) e piccoli strumenti che migliorano senza dubbio il gioco. Per il resto risulta chiaro come questo sia un affarone: se infatti i giochi possono avere i loro problemi con delle copie originali siamo liberissimi di usare in sicurezza qualunque tipo di mod (anche senza volendo, ma si sa, non tutti sono allo stesso livello): lo Overhaul di Morrowind lo rende un gioco immortale, e anche Oblivion e Skyrim hanno la loro bella dose di mod.

Già... e i giochi?

Dover parlare dei giochi contenuti meriterebbe un Recensionando per ciascuno di essi, ma volendo essere sintetici...

- Arena: definitivamente un gioco datato che porta male il peso degli anni. Meccaniche ancora molto grezze ed un'ambientazione con un lore dietro ancora non chiaro. Da giocare solo se si ha voglia di un po' di retrogaming.

- Daggerfall: nasceva come miglioramento totale di Arena, e mantenne fede alla promessa. Il gioco risente degli anni solo a livello grafico, perché ad oggi rimane il TES dove si è davvero più liberi di fare quello che ci pare. Un gioco di una grandezza e di una profondità senza limiti. Davvero consigliato a chiunque sappia apprezzare un gioco con la grafica anche troppo simile a quella di Doom.

- Morrowind (+Esp): il giusto compromesso tra 3D e contenuti. Sebbene più povero di contenuti (ma comunque in grado di far impallidire Skyrim sotto questo aspetto), Morrowind trasmette un'atmosfera unica e riesce davvero a coinvolgere. Suo vanto e maledizione è il sistema di combattimento: lo stesso dei predecessori, quindi basato sul lancio dei dadi. Ma se questo era accettabile prima, non lo è più ora, dove in una ambientazione 3D si può avere una fisica nei combattimenti (che invece non c'è), cosa che rende le battaglie, specie all'inizio, leggermente frustranti. Con una grafica un po' pacchiana, il gioco diventa sublime se "corretto" con il noto Overhaul grafico.

- Oblivion: il primo passo verso le console. Il gioco risulta sotto ogni aspetto di gameplay impoverito rispetto a Morrowind e con un'ambientazione assai meno caratteristica. Nonostante la perdità di molti elementi di gioco (attuata apposta per venire incontro agli utenti delle console) il gioco riesce a mantenere la sua vena GDR con statistiche e abilità, nonché una buona quantità di oggetti da gestire in inventario. Graficamente parlando presenta i modelli dei personaggi più orrendi mai visti in un gioco Bethesda. Fortunatamente è moddabile fino al midollo. Da notare come presenti tra le migliori quest ritrovabili fra tutti i titoli.

- Skyrim. Sebbene il migliore da un punto di vista grafico, Skyrim è veramente povero di gameplay, presenta ambientazioni tutt'altro che caratteristiche e ha le quest più brutte forse solo dopo Arena. Insomma, tecnicamente parlando fa un po' pena. Ciònonostante è sicuramente un gioco coinvolgente e capace di prendere tutti (proprio perché tanto facile). Gli utenti PC possono inoltre godere di una vastissima quantità di mod capaci di renderlo veramente godibile, dai miglioramenti del sistema di combattimento, restauri completi della UI (che può diventare incredibilmente funzionale) e addirittura complete reintroduzioni di sistemi di statistiche e abilità.


Lo Compro? Lo Pirato?

Trattandosi di una collezione di giochi (di cui 2 già gratis), diventa difficile parlare di "piratare". Al momento, anche senza riduzioni di prezzo, è comunque un affare, quindi figuriamoci in futuro. Io l'ho comprato e già possedevo originali Morrowind, Oblivion (in edizione limitata) e Skyrim (ma su PS3).

Pro e Contro

+ Ottimo packaging.
+ Confezione accattivante.
+ Prezzo interessante.
+ The Elder Scrolls

- Chi non possiede già almeno uno dei titoli?
- Mancano alcuni titoli della serie!
- Dischi difficili da estrarre senza terrore di distruggere tutto.
- Povero di contenuti "extra".